Creare un obiettivo è un punto fondamentale per chiunque voglia misurarsi e scelga di migliorarsi.
Per chi ha ripreso gli allenamenti dopo la pausa estiva (consiglio comunque di non fermarsi mai del tutto ma di mantenere un minimo di preparazione) suggerisco di fissare un semplice traguardo sin da ora, che possa alimentare e aumentare la percezione del vostro allenamento. Un esempio? Se corri costantemente per 10 km 2 volte la settimana, organizzati per partecipare ad una competizione di 15 km in una determinata data (in questo modo sarai “obbligato” e spronato a portarla a termine).
Se pratichi Wing Chun e temi il confronto con un tuo compagno più forte e più allenato, prefiggiti un obiettivo tra tre mesi per metterti alla prova. Durante tale periodo dovrai concentrarti sul tuo nuovo traguardo e perseguire un allenamento specifico. Impegnati e incrementa la tua soglia di sopportazione della stanchezza fisica e del “dolore”, superando il tuo standard e di conseguenza i tuoi limiti. Sono principi basilari piuttosto semplici ma che saltuariamente si prendono realmente in considerazione.
La stanchezza, la ripetitività e la monotonia sono l’esatto opposto di un nuovo reale obiettivo da conquistare.
Ho provato su me stesso in varie occasioni sportive, quanto lo spirito del “voglio misurarmi” mi ha portato ad ottenere risultati che in circostanze normali sarebbero stati irraggiungibili.
Elemento altrettanto rilevante è la capacità di modificare la metodologia degli allenamenti. Allenarsi con un nuovo compagno, non ripetere in maniera meccanica un esercizio, cercare di creare l’imprevedibile e mantenere sempre una buona concentrazione alimentano il progresso di ogni studente verso nuovi traguardi.
In sostanza, il tema “crearsi un obiettivo” dovrà essere un punto fermo per ogni praticante di qualsiasi livello che voglia misurarsi con le proprie capacità per conoscere la parte più vulnerabile.
Spesso infatti si ha timore e particolare ansia al solo pensiero di poter mostrare le proprie debolezze agli altri e soprattutto a noi stessi. Mi è capitato di ascoltare qualche istruttore che dicesse “Non mi metto a confronto e non vado oltre il mio limite perché ho paura di fare una figura poco onorevole… magari con me stesso e abbassare di conseguenza la mia autostima…”, metodo migliore per alimentare gli errori e le insicurezze nel tempo.
Ecco perché l’obiettivo deve essere un punto fermo già dall’inzio, se ne possono creare mille, diamoci degli stimoli, lavoriamo con umiltà e tutto verrà in maniera più naturale e costruttiva.
Buon allenamento!
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